Il titolo di questa newsletter lo devo alla poeta Gertrud Kolmar. Ho letto di recente la sua raccolta Mondi e quel verso mi ha fatto pensare a un'alba nel bosco, che tarda a farsi chiara perché gli alberi celano la luce. Per lo stesso motivo nel bosco annotta prima. In un bosco è mai davvero giorno? L’avrai capito, oggi ci inoltriamo nella foresta.
Un luogo reale: il bosco di Malabotta
La Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta è uno dei boschi più belli di Sicilia, al margine orientale dei Nebrodi. Sembra di camminare in una foresta incantata, tal quale a quella delle fiabe. Gli alberi sono ricoperti di muschio, con immensi fusti nodosi e rami contorti. Nel cuore del bosco vivono i Patriarchi, gli alberi più vecchi. Sotto queste vetuste querce crescono rose canine, ginestre, biancospini, peonie selvatiche. La prima volta che ci ho messo piede c’era la nebbia e stava calando il buio. Si sentiva un gocciolio, l’odore della terra umida, gli scricchiolii del legno. Si vedevano figure indistinte apparire dalla nebbia a ogni passo, il resto restava immerso nel biancore, fantasmatico. D’un tratto un ramo si è impigliato tra i capelli, come se un albero volesse toccarmi. O catturarmi? Io che con le fiabe sono cresciuta, vedevo dispiegarsi intorno a me tutte le immagini di cui mi ero nutrita per decenni. Nessun bosco, fino ad allora, aveva incarnato tanto perfettamente la mia idea di bosco fiabesco.
Un luogo immaginario: il bosco delle fiabe
Parte della mia infanzia è avvenuta con un bosco intorno, o vicino. Dietro casa di nonna c’era un castagneto, davanti alla nostra casa di allora un querceto. Piccoli boschi addomesticati, in entrambi i casi la strada era vicina, e vicina la casa, potevo sentire le voci familiari. Per me però erano l’altrove, l’avventura, l’ignoto. Al solo varcarne l’immaginaria soglia, sotto le prime fronde al limitare del bosco, il mondo cambiava. Come nelle fiabe. Nelle storie entrare nel bosco significa inoltrarsi nelle profondità di se stessi. A volte è un luogo pauroso e pieno di pericoli, dove si smarrisce la via, altre volte diventa un rifugio. Sempre è un viaggio alla scoperta di sé e sempre se ne esce trasformati. A me piace pensare che sia così anche entrare in un bosco reale, fuori dal tempo delle storie, foss’anche per una passeggiata senza altra avventura che raccogliere qualche castagna o cercare funghi. Attraversare un bosco mi ricorda a cosa appartengo, chi sono nell’essenza. Semplicemente una creatura vivente come le altre che lo abitano.
Un itinerario tra i libri: nei boschi
Un itinerario tra libri e boschi non può che partire dalla foresta di Hansel e Gretel, però come l’ha immaginata Lorenzo Mattotti nel volume illustrato per Orecchio Acerbo. Una foresta cupa e profondissima, protagonista ancora più dei bambini. Il testo lo ha scritto Neil Gaiman, autore anche di La regina nel bosco, la storia di Biancaneve dopo che la fiaba arcinota finisce. Una Biancaneve davvero inconsueta, che non ha bisogno di essere salvata da nessuno, semmai è lei che salva. Le illustrazioni sono di Chris Riddell, da sole valgono il libro. Fiabe, ma del tutto inaspettate, sono quelle dello scrittore nigeriano Amos Tutuola che in La mia vita nel bosco degli spiriti descrive rocambolesche avventure lontanissime dal nostro immaginario fiabesco ma non meno appassionanti. Per allargare gli orizzonti.
Aboca ha immaginato un’intera collana dedicata a storie che partono da un albero. Per il momento ne ho letto uno solo, Il bosco del confine di Federica Manzon, lei stessa nata in terra di confine. Ma i boschi non hanno confini, le spiega il padre: “hai mai visto una betulla ritrarre i rami per non sconfinare in territorio straniero?” Il bosco offre riparo a chi fugge e attraversa mondi, ma è anche capace di sanare chi vi si rifugia, come accade all’antropologa Long Litt Woon in La via del bosco. Nel libro Il sussurro del mondo di Richard Powers, invece, sono gli alberi stessi a trovare voce.
Gita in Grecia: la foresta di Fraktos
Nel Parco Nazionale dei Monti Rodopi, sulla vetta più alta a 1953 metri, si trova una delle ultime foreste vergini d’Europa e l’unica di Grecia, protetta dal 1980. Siamo nella prefettura di Drama, tra la Macedonia orientale e la Tracia, al confine con la Bulgaria. Anche Fraktos è un bosco da fiaba. Il suo nome significa “recintato” perché gli alberi - tra cui gli abeti rossi più meridionali d’Europa - crescono in una sorta di bacino racchiuso da picchi rocciosi. Qui l’uomo non ha messo mano per secoli, gli alberi vivono centinaia di anni e raggiungono dimensioni gigantesche. Quando muoiono, restano sul terreno e continuano a nutrire la foresta. Ai loro piedi scrosciano piccoli corsi d’acqua che creano cascate, crescono rari fiori endemici come il giglio dei Rodopi e vivono cervi, orsi, gatti selvatici. Oltre le fronde volteggiano i rapaci. Un mondo primordiale, ancora miracolosamente intatto, che sono sicura piacerebbe molto alla cara Eleonora Sacco di
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Questa settimana sul sito trovi un nuovo libro sulla mappa, Viaggio in Sicilia di Ibn Jubayr. Nella sezione Diario si inaugura una nuova rubrica mensile con brevi riflessioni a tema viaggio. Il primo appuntamento è con Montale e la poesia Prima del viaggio.
Il mio podcast Filakia torna a giugno. Ogni 5 puntate mi prendo una pausa per lavorare alle seguenti o tornare ad Atene in cerca di nuove storie. Nell’attesa che ti racconti le mie nuove scoperte puoi ascoltare le puntate precedenti, ce ne sono 30.