#8. Eleusi e i suoi misteri
Dal sito archeologico di Eleusi all'oltremondo. Con Persefone, Demetra, i libri e due Misteri contemporanei
Ho accennato su Instagram a cosa ha significato Eleusi per me ma non basterebbero centinaia di pagine per esaurire la potenza immaginifica di un luogo tuttora carico di senso. Tuttavia questa newsletter voglio dedicarla al sito sacro a Demetra e Persefone, Ελευσίνα. Ci sono stata pochi giorni fa e ancora ne avverto tutta la fascinazione. Questo è un viaggio tra le nebbie del tempo e nel mistero. Anzi, nei Misteri.
Un luogo reale: una rondine al telesterion
Seduta sui gradini del telesterion, il cuore del santuario di Eleusi, il vento mi accarezza le spalle con i capelli e fa ondeggiare le spighe che crescono sparse qui intorno. Grilli mi saltano tra i piedi, strida di uccelli riempiono le fronde degli alberi. Qui non esiste il silenzio, né me lo aspettavo, il brulichio che avverto tutto intorno tiene in vita questo luogo mai caduto nell’oblio.
All’improvviso una piccolissima rondine prende a volteggiarmi intorno. Non ce ne sono altre nel cielo. Quest’unica vola bassa, radente alle pietre e intorno alla mia testa. Dura per molto tempo. Io rimango immobile, incantata, non voglio spaventarla. Sei una ninfa giunta ad accogliermi? Mi viene in mente la leggenda che Marguerite Yourcenar ha raccontato in Novelle Orientali, una raccolta di riscritture di storie dell’est tra cui quella intitolata Nostra Signora delle Rondini.
Nel racconto si narra la guerra che il monaco Terapione dichiarò alle Ninfe che ancora abitavano i boschi, condannandole a restare rinchiuse in una grotta davanti a cui fece costruire una cappella. Finché una donna, che era la Madonna, non comparve al suo cospetto, entrò nella grotta e accolse le Ninfe sotto il suo mantello, liberandole in forma di rondini una volta fuori. Trasformazione. Come le cose antiche trovano il modo di restare.
Un luogo immaginario: l’oltremondo
Durante il rito dei Misteri Eleusini celebrato qui - mantenuto segreto per millenni, di cui tuttora sappiamo pochissimo - si spalancavano le porte tra questo e l’altro mondo per svelare agli iniziati il vero segreto della vita e della morte. Certi iniziati illustri (tra loro Pindaro, Euripide, Platone, Aristotele, Empedocle, Pausania, Cicerone e pure Augusto) hanno accennato a questo momento in un telesterion affollatissimo, al culmine di un rito che prevedeva una preparazione lunga 9 giorni, il percorso a piedi sulla Via Sacra da Atene a Eleusi e il consumo di una bevanda, il ciceone, che secondo alcuni conteneva sostanze psichedeliche atte a favorire la predisposizione alla comprensione profonda del mistero e un mutamento di prospettiva. Chi si è fatto sfuggire qualcosa sui Misteri ha affermato che l’esistenza, dopo, non è stata più la stessa. Nessuno ha detto di più, agli iniziati era imposto il segreto, pena la morte.
Siedo sola nel telesterion che oggi è scoperto, sotto il sole infuocato di fine maggio, ma sono nel telesterion buio del passato, in compagnia di centinaia di persone, al cospetto dello ierofante che dirige il rito mentre attendiamo il disvelamento del mistero e l’apparizione della dea dell’altro mondo. Lei incarna quel mistero nel suo manifestarsi sulla soglia tra due modalità dell’esistere. Avverto una profondissima frustrazione per l’ignoranza quasi totale che vela le vicende avvenute qui e al contempo una gioia elettrica al pensiero che migliaia di persone, per migliaia di anni, hanno saputo custodire il segreto lasciandoci a brancolare nello stesso buio che ha accolto la loro ricerca e ciò che vi hanno trovato. Non è sentiero che si possa tracciare per gli altri, mi dico, tocca a me e a me soltanto l’onere di trovare la mia via, le mie risposte.
Un itinerario tra i libri: nelle nebbie dei Misteri Eleusini
Prima di partire mi sono immersa nelle atmosfere eleusine nell’altro modo che conosco per viaggiare, con i libri. Ho riletto l’inno omerico a Demetra (lo trovi online qui) e qualche stralcio da Eleusis e Orfismo di Angelo Tonelli. Ti segnalo anche Eleusis. Archetypal Image of Mother and Daughter di Kerenyi, purtroppo non disponibile in italiano ma in inglese (e c’è una versione in pdf in spagnolo su Academia). Persefone. Variazioni sul mito narra la storia della fanciulla rapita da Ade con le parole di Omero, Ovidio, Claudiano, Marino, Goethe, Swinburne, Tennyson e Ritsos. Il mito raccontato da una donna invece si trova in Persefone. La luce nel buio di Elda Fossi.
La strada per Eleusi di Wasson, Ruck e Hofmann (proprio lui, il padre dell’LSD) avanza la tesi secondo cui nel ciceone c’era l’ergot che provocava i viaggi estatici a cui hanno accennato alcuni testimoni dell’epoca. In effetti la bevanda era a base di farina di orzo, cereale sacro a Demetra e soggetto a infestazione. Nei pressi del santuario c’era un vasto campo il cui raccolto era riservato esclusivamente ai sacerdoti del tempio. Infine mi sono segnata, ma non ho trovato perché irreperibile, Demetra. La spiga recisa di Tiziana Villani. Me lo ha consigliato, insieme a quello di Fossi, Valeria Aliberti che si occupa di donne e sacro.
Gita in Grecia: due Misteri contemporanei
Eleusi è Capitale della Cultura 2023 e per l’occasione ha organizzato un festival con un calendario fittissimo. Tutti gli eventi sono chiamati Misteri. La città cerca di scrollarsi di dosso il recente passato fatto di fabbriche e raffinerie, o almeno di trovare un modo per conciliarlo con il passato più mitico (e mistico) che fa ancora parte del suo presente.
La prima performance a cui ho partecipato provava a riflettere su queste due anime rievocando il mito di Persefone attraverso un lunghissimo velo rosso che ha attraversato per 5 giorni le vie della città moderna coinvolgendo artisti, cittadini e partecipanti occasionali (tra cui anche me): è stato molto emozionante. C’erano una tromba, un coro, il fischio del vento, l’infinito drappo rosso che si svolgeva piano tra le nostre mani, sotto i nostri piedi, per le strade.
Lo spettacolo teatrale a cui ho assistito rievocava invece il mito di Orfeo e Euridice, un’altra storia dell’oltremondo rivista in chiave contemporanea, sullo sfondo di un immaginario Hotel Spectre. Significativamente il luogo dov’è avvenuta la messa in scena erano i magazzini del vecchio frantoio, un luogo ormai morto portato a nuova vita. Il titolo: Don’t Look Back. Ma sappiamo che indietro Orfeo s’è guardato, riaffermando così la propria irriducibile umanità.
Ultime dal sito e dal podcast
Le novità su IoViaggioInPoltrona.it: sulla mappa c’è il romanzo Abbandono di Elisabeth Åsbrink ambientato tra Londra e Salonicco; sul Diario parliamo di ciò che in viaggio ci porta fuori rotta. Questo giovedì riparte il podcast Filakia sulle storie nascoste di Atene, qui uno spoiler sulla prossima puntata.
Innanzitutto... che cielo, Sara! E poi Orfeo... Da sempre mi è presenza silenziosa a fianco, a tormentarmi su che cosa sia la poesia, l'arte, la vita.