anche io sono stata a Mozia in un rovente pomeriggio d'estate trascinando nella caldazza dello Stagnone amici totalmente ignari non solo di archeologia (alcuni sono ancora miei amici :) ). Un luogo di un fascino incredibile, mi piacerebbe tornarci. Cartagine invece mi manca ma me la immagino simile.
Io a Mozia ci ho scavato un'estate di tanti anni fa con l'università per prendere i crediti di tirocinio. Un'esperienza incredibile, ancora oggi ho amici che continuano a lavorare lì. Che bei ricordi che mi hai sbloccato :)
Annibale condusse la seconda guerra punica ma era morto da una quarantina d'anni quando Roma rase al suolo Cartagine nel 146 a.C. nel corso della terza guerra
Ma che bello questo post, Sara! leggerò sicuramente alcuni libri che hai citato, non ho mai letto la storia di Didone da un punto di vista femminile. Lei per me è "Infandum, regina, iubes renovare dolorem", l'unico verso dell'Eneide che so a memoria; l'ho sempre vista come colei che fa ricordare un dolore e non come colei che poi alla fine soffre e ne muore. Grazie!
Com’è che per ogni tua newsletter trovo una corrispondenza in un libro che sto leggendo?
Stasera penso ai porti, questa pagina di “Storie fantastiche di isole vere” mi rigirava in testa da un po’:
Camminiamo lungo il molo deserto. Come ogni molo, anche questo è una rampa verso l'ignoto. Sei sulla terra, ma già in mezzo al mare. Sei una partenza pietrificata, sei una voglia di salpare quando sei in fondo a un molo.
Se non salpi con una nave, lo fai comunque con il desiderio, o con i ricordi. Ogni molo è una macchina della fantasia. E questa città è piena di moli protesi verso il largo.✨
Mi hai ricordato un libro letto tempo fa, dove la figura di Didone è molto presente: Soffiano sui nodi di Ece Temelkuran. E quanto vorrei andare a Mozia e vedere quel che resta di Cartagine.
Ho letto ascoltando la canzone di Battiato, ed è stato come stare in quei luoghi mentre tu li raccontavi: prima a Cartagine, poi a Mozia. Grazie per questa sospensione di tempo, Sara.
E anche per questa versione di Dido's Lamen, che lacera proprio il cuore 💗.
anche io sono stata a Mozia in un rovente pomeriggio d'estate trascinando nella caldazza dello Stagnone amici totalmente ignari non solo di archeologia (alcuni sono ancora miei amici :) ). Un luogo di un fascino incredibile, mi piacerebbe tornarci. Cartagine invece mi manca ma me la immagino simile.
Vorrei tornarci anche io, con più calma e... meno sole!
Eccola la nostra Didone, protagonista di tanti intrecci 🩷 (brava sempre tu).
Come direbbe il già scomodato Battiato "come trame di un canto"
Io a Mozia ci ho scavato un'estate di tanti anni fa con l'università per prendere i crediti di tirocinio. Un'esperienza incredibile, ancora oggi ho amici che continuano a lavorare lì. Che bei ricordi che mi hai sbloccato :)
Bello! Quando vedo persone al lavoro sugli scavi, ovunque sia, disturbo per fare mille domande 😅
Dido implora "ricordatemi" e risponde Battiato il grande. Delenda Carthago... che cosa significa? E' il nome in lingua locale?
Carthago delenda est, cioè Cartagine deve essere distrutta, è una frase di Catone nei suoi discorsi al Senato di Roma, che era in guerra con Cartagine
Venne rasa al suolo ai tempi di Annibale?
Tutto quello che ricordo dei miei tempi scolastici era che il re attraversava le Alpi mentre i romani puntavano sulla città via mare... 🤔
Annibale condusse la seconda guerra punica ma era morto da una quarantina d'anni quando Roma rase al suolo Cartagine nel 146 a.C. nel corso della terza guerra
Ah, ok 🤔
“Ricordatemi, ma dimentica il mio destino,” canta Dido al opera di Purcell, Dido ed Aeneo
La cito proprio alla fine, Annie Lennox ha ripreso l'aria e l'ha cantata insieme alle London City Voices, una magia ❤️
Scusi. Già non avevo letto tutti. L’ho salvato. Ma mi ricordavi quell’ aria bella immediatemente.
<3
Bella anche la canzone di Battiato 🥰
Non conoscevo quella versione di Annie Lennox! Da brividi...
Vero che bella? La prima volta che l'ho incontrata l'ho sentita a ripetizione per ore
Ma che bello questo post, Sara! leggerò sicuramente alcuni libri che hai citato, non ho mai letto la storia di Didone da un punto di vista femminile. Lei per me è "Infandum, regina, iubes renovare dolorem", l'unico verso dell'Eneide che so a memoria; l'ho sempre vista come colei che fa ricordare un dolore e non come colei che poi alla fine soffre e ne muore. Grazie!
Grazie a te! Mi fai felice, una delle cose che preferisco fare nella vita è far scoprire libri 😍
Com’è che per ogni tua newsletter trovo una corrispondenza in un libro che sto leggendo?
Stasera penso ai porti, questa pagina di “Storie fantastiche di isole vere” mi rigirava in testa da un po’:
Camminiamo lungo il molo deserto. Come ogni molo, anche questo è una rampa verso l'ignoto. Sei sulla terra, ma già in mezzo al mare. Sei una partenza pietrificata, sei una voglia di salpare quando sei in fondo a un molo.
Se non salpi con una nave, lo fai comunque con il desiderio, o con i ricordi. Ogni molo è una macchina della fantasia. E questa città è piena di moli protesi verso il largo.✨
Non ci potrai credere ma lo sto leggendo anche io adesso!
Confesso di aver saltato parecchi capitoli per andare a leggere Carloforte 🥰
Quanto ho amato Didone pure io! Che bella puntata, bravissima!!
Grazie Rocío 😍
Mi hai ricordato un libro letto tempo fa, dove la figura di Didone è molto presente: Soffiano sui nodi di Ece Temelkuran. E quanto vorrei andare a Mozia e vedere quel che resta di Cartagine.
Lo prenderò, grazie! :)
Ho letto ascoltando la canzone di Battiato, ed è stato come stare in quei luoghi mentre tu li raccontavi: prima a Cartagine, poi a Mozia. Grazie per questa sospensione di tempo, Sara.
E anche per questa versione di Dido's Lamen, che lacera proprio il cuore 💗.
Grazie a te, Andrea!
Mi fa piacere che la mini-proposta musicale a tema sia stata apprezzata, vorrei provare ad aggiungerla più spesso :)